lunedì 26 ottobre 2009

Ancora su “Realizziamo il collegamento ecologico Rovereto-Alto Garda”

Dopo le rassicurazioni che il Presidente Dellai aveva fornito al senatore Molinari, sindaco di Riva del Garda, il 18 luglio u.s., adesso anche l’assessore Pacher conferma che entro l’anno il progetto del collegamento “Rovereto-Riva” sarà sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale e che verrà avviato un confronto con le amministrazioni dell’Alto Garda (compresa quella di Nago Torbole che sarà rinnovata a novembre) per una valutazione preventiva delle ipotesi proposte.

Anche questa volta, purtroppo, sembra che le amministrazioni considerate come interlocutrici per una valutazione del progetto, siano solo quelle dell’Alto Garda escludendo di fatto quella di Mori, paese che non trae evidenti benefici da questo progetto ma che è collocato sull’asse Rovereto-Riva e sul cui territorio transita tutto il traffico leggero e pesante diretto in quella zona.

Come ho avuto già occasione di scrivere, il collegamento Rovereto-Alto Garda – opera richiesta ormai da anni ma sempre procrastinata per i più svariati motivi – rappresenta un intervento infrastrutturale di grande impatto economico che, oltre al principale scopo di migliorare il collegamento viabilistico con il Basso Sarca, potrebbe anche fornire l’occasione per:

  1. migliorare la sicurezza stradale nell’intero tratto da Mori Ovest all’Alto Garda e la vivibilità delle zone abitate attraversate (la SS240 è infatti una delle prime 5 strade del Trentino per volume di traffico, con un passaggio medio di circa 18.000 veicoli al giorno e punte di 22.000 nei fine settimana estivi);
  2. valorizzare, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista turistico, risorse ambientali (p.e. il biotopo del Lago di Loppio) che in questo momento sono soffocate dal traffico diretto verso l’importante zona turistica ed economica del Lago di Garda.

Con riferimento diretto al territorio del Comune di Mori, invece, la Provincia autonoma di Trento, in risposta ad alcune interrogazioni, aveva già dichiarato che “Lo studio predisposto non prevede soluzioni diverse per l’imbocco del tunnel di monte previsto all’inizio del lago di Loppio. Potranno eventualmente essere studiate ed integrate soluzioni diverse per by-passare anche l’abitato di Loppio nel corso della procedura di valutazione di impatto ambientale ove se ne ravvisi l’opportunità in relazione al rapporto costi-benefici”.

In sintesi l’attuale progetto preliminare che sarà presentato alla procedura di VIA, rappresentato in modo sinottico anche sui giornali locali del 22 ottobre 2009, prevede la realizzazione di un tunnel a doppia canna con imbocco nei pressi di “Castel Verde” (in corrispondenza del curvone alla fine della retta di Loppio) e un’unica uscita localizzata nella piana a monte di Torbole.

Alla luce del precedente punto 1. è evidente che le soluzioni viabilistiche che saranno presentate alla VIA non affrontano in modo organico il problema del collegamento “Rovereto-Riva” nel suo complesso in quanto considerano solo in modo marginale il tratto Mori Ovest – Loppio Ovest che sarà oggetto prossimamente di un intervento molto limitato (una rotatoria in corrispondenza con l’innesto della Strada Provinciale della Valle di Gresta e il costruendo Parco dei Sapori) e non risolutivo degli annosi problemi di sicurezza e inquinamento acustico nella frazione di Loppio.

Con riferimento invece al punto 2. è altrettanto evidente che la mancata realizzazione di un’uscita del tunnel nei pressi di Nago renderà assai improbabile che, chi deve recarsi a Rovereto, voglia scendere fino all’imbocco della galleria e, di conseguenza, è molto probabile che il tracciato storico della SS240 debba essere mantenuto aperto. Tale conseguenza porrà un forte limite alla valorizzazione ambientale e turistica del biotopo del Lago di Loppio le cui rive, al contrario, potrebbero essere completamente interdette al traffico veicolare consentendo, in questo modo, il suo recupero ambientale completo, con la creazione di un corridoio ecologico tra le pendici del gruppo del Baldo e quelle del monte Stivo, e una sua fruizione turistica a bassa pressione antropica.

L’amministrazione comunale di Mori che, in passato, aveva timidamente avanzato l’idea di anticipare l’ingresso del nuovo tunnel a doppia canna nella zona di Sant’Antonio (circa 1 km dopo l’uscita delle gallerie di Mori), ma che non ha mai insistito con la necessaria determinazione su questa ipotesi (forse per non rallentare l’iter autorizzativo del progetto e il successivo inizio dei lavori tanto richiesto dalle amministrazioni della “Busa”), è recentemente intervenuta nel dibattito, per voce del proprio sindaco, sollecitando l’amministrazione provinciale affinché, contestualmente alla proposta di collegamento con “La Busa”, risolva anche la problematica del paese di Loppio.

Nel condividere questa – spero non tardiva – presa di posizione, colgo l’occasione per ribadire la necessità di richiedere alla Provincia un ripensamento sulla soluzione progettuale, in modo da poter convogliare le risorse su quella maggiormente in grado di coniugare la necessità di velocizzare al massimo l’iter di approvazione del progetto finale con l’esigenza di dare risposta alle problematiche presenti sul territorio del comune di Mori (in particolare alla zona del paese di Loppio) e di recuperare in modo completo, dal punto di vista ambientale, il biotopo del Lago di Loppio.

Al fine di dare maggior forza a questa richiesta invito tutti coloro i quali condividono l’idea di risolvere, assieme ai problemi delle amministrazioni dell’Alto Garda, anche le problematiche relative al territorio di Mori nonché quella di recuperare in modo completo, dal punto di vista ambientale, il biotopo del Lago di Loppio ad iscriversi al gruppo facebook REALIZZIAMO IL COLLEGAMENTO ECOLOGICO ROVERETO-ALTOGARDA.

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